Anche riscoprire l’etimologia del nome che tutti hanno sempre assegnato all’area del paese al ridosso del fiume è stata un’operazione di riscoperta archeologica.
La memoria storica degli anziani è divisa tra due interpretazioni del dialetto arcaico: “dùba”, cioè “pelle”, o “dubà”, cioè “pestare”, con riferimento alle concerie o alla pesta della canapa. La ricerca ha portato però a scoprire che anche in altri paesi vicini esiste una zona con lo stesso nome, pur senza riscontrare la presenza di spazi dedicati alla concia o alla pesta.
Inoltre gli anziani del paese concordano nel dire che la zona delle Dubarie, è stata da sempre considerata il bassofondo maleodorante dell’antico Borgo.
In questa zona, infatti, sul muraglione che sovrasta il fiume, scorreva il canale pensile (a biareira) che convogliava le acque sporche delle “fabbriche” (conceria, frantoio, lavatoio…) verso i pozzi di decantazione situati fuori dal paese. Nel tempo questa zona è diventata una discarica di immondizie, che spesso venivano gettate direttamente dalle finestre del paese.
Il paese, inoltre, fino al 1948 non aveva un sistema fognario ed era consuetudine fare in casa i propri bisogni nel secchio di legno munito di appoggio (u segliun). Questo veniva travasato nel pozzo nero (u pussu), situato all’esterno, per essere poi versato dal barilaio nei barili (e barìe) e portato agli orti vicini o caricato sul dorso dell’amico mulo e portato in campagna, come fertilizzante naturale.
Si è giunti pertanto alla conclusione che l’etimologia del termine sia da ricercare proprio nella zona “de e barie”, ovvero dei barili.
Per questo la scelta di dedicare un monumento al Barilaio e al suo amico mulo lungo la passeggiata delle Dubarie!